“All'età di 67 anni, comici a guardarti indietro soprattutto se sei stato nel mondo del calcio, ed i ricordi sono più pesanti di un normale impiegato”. 
Così ci racconta Mario Vitale, esperto allenatore ragusano, ma licatese di adozione… "No, per favore, - dice - io sono ragusano. Ibleo. Con Licata non ho nulla a che vedere, ci abito, ma rimpiango la mia Ragusa. A Licata mi sono trasferito 40 anni addietro, vincendo un campionato e approdando in serie D nel 1981. Eravamo un trio. il sottoscritto, Carlo Baio e Mario Magagnotti. Dopo arrivò Zeman col quale inizialmente eravamo molto uniti, ogni sera a cenare insieme e a studiare lotto. Io allenavo in serie D il Terranova Gela, e lui il Licata in serie C2. L'anno successivo, Zeman scelse come suo secondo Angelo Lombardo e io rimasi a spasso, e se non fosse stato per un amico, Santino Annaro che mi mandò a Sciacca, avrei sofferto la fame. Nel frattempo mi ero sposato. Dopo anni venni a sapere che Zeman mi voleva, ma la pressione sul Presidente l'Avvocato Alabiso fu tanta da parte dei notabili del paese che il boemo non riuscì a chiamarmi in causa. Non ci siamo parlati per anni, anche se ultimamente mi manda sempre i saluti con degli amici comuni. Oggi noto con compassione che tanti allenatori si professano suoi allievi. La verità che solo in pochi possiamo vantarcene. Io, Angelo Lombardo, Giacomino Modica e qualche suo stretto collaboratore. Beh, se proprio vogliamo dirla tutta, i lavori di Zeman sono anche il frutto dello studio del sottoscritto. Insieme per un anno abbiamo studiato modulistica e preparazione atletica. Lo sbaglio fu mio che all'epoca mi interstardì, litigando. Non dovevo farlo. 
Zeman aveva fiducia in me, ma sono stato io a non capirlo. Ho girovagato come allenatore nei campionati di serie D , come Niscemi, Terranova, Chieti e promozione, come Pozzallo, per poi finire nuovamente alla corte del Presidentissimo Franco Licata D'Andrea in serie B, come direttore sportivo del settore giovanile. Finita la parentesi Licata, il mio lavoro è diventato il Lottologo, ma la passionaccia per il calcio non mi ha mai abbandonato. L'ultimo mio “Presidente” è stato Maurizio Zamparini, col quale ho resistito per 4 anni come collaboratore tecnico dei vari tecnici che si sono succeduti. Colantuono, Bartolo Mutti, Rino Gattuso, ( col quale ho litigato di brutto ), Mangia, Iachini, e con diversi direttori sportivi, come Giorgio Perinetti, Franco Ceravolo, Sogliano. Insomma ne ho visti passare veramente tanti. Zamparini resta nel mio cuore come Franco Licata D'Andrea due grandi. Ed ora eccomi qua, a giocare con la mia nipotina Giorgina, anche se qualcuno ha cominciato a farsi sentire. Non faccio questione di categoria, amo il calcio dilettantistico, dei campi polverosi, dei paesi dell' entroterra dove la domenica è sempre festa, come Natale. Be, io voglio anticipare il Natale con una panchina.. 


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