di Gian Luca Bertaccini 

QUANDO IL CAPITANO GUARDA IN PANCHINA …e l'allenatore gli restituisce fiducia

Bertaccini
Il coach dentro e fuori dal campo

Se un gruppo è una squadra, e una squadra vuole crescere, allora c'è bisogno di due figure che si riconoscano, si rispettino e si sostengano, chi guida dalla panchina e chi lo fa in campo.

Allenatore e Capitano non sono due isole. Sono due poli della stessa leadership, che si alternano, si influenzano, a volte si scontrano. Ma se imparano a collaborare davvero, diventano la chiave di volta di qualsiasi percorso, sia nei momenti facili che nelle tempeste.

Un legame che va costruito giorno dopo giorno

Non nasce in automatico. Non basta "scegliere" un Capitano e aspettarsi che sappia esattamente cosa fare. Serve tempo, ascolto, confronto. Serve dialogo, anche fuori dal campo.

Un allenatore attento riconosce il valore di questa relazione e si fida, delega, spiega. Un Capitano intelligente non cerca di sostituirsi al tecnico, ma ne amplifica la visione, aiutando il gruppo a recepire i messaggi nei momenti in cui la voce dell'allenatore sembra lontana.

Non è un rapporto gerarchico, è una collaborazione strategica dove entrambi mettono a disposizione prospettive complementari: chi vede tutto dall'esterno e chi sente il battito del gruppo dall'interno.

Complicità, non compiacenza

Un Capitano non deve sempre dire "sì" all'allenatore. Anzi, i momenti di confronto diretto sono quelli in cui nasce il rispetto profondo.

Il punto non è evitare i conflitti. Il punto è saperli affrontare con maturità e onestà, nella certezza che entrambi hanno a cuore la stessa cosa: la squadra.

E se c'è un confronto acceso, meglio nello spogliatoio che davanti a tutti. Meglio un dialogo sincero che una finta armonia. La divergenza di opinioni, quando espressa con rispetto e finalizzata al bene collettivo, non indebolisce ma rafforza la leadership condivisa.

Quando un tecnico riesce a farsi portavoce del gruppo verso la società, e un Capitano riesce a rappresentare lo staff davanti alla squadra, allora si crea un equilibrio potente che protegge l'ambiente da pressioni esterne e tensioni interne.

I momenti che cementano il legame

Sono spesso le situazioni difficili a consolidare questa relazione:

  • Quella sconfitta immeritata dove l'allenatore difende pubblicamente la squadra
  • Quella decisione impopolare che il Capitano sostiene davanti al gruppo
  • Quel momento di crisi in cui entrambi si confrontano senza filtri
  • Quella vittoria costruita insieme, passo dopo passo

In questi momenti si costruisce una fiducia che va oltre le parole, che supera anche i possibili disaccordi tattici o metodologici. Si forma quella che potremmo chiamare una intesa silenziosa, fatta di valori condivisi e obiettivi comuni.

Non c'è fiducia senza responsabilità

Perché tutto questo funzioni, l'allenatore deve avere il coraggio di fidarsi. E il Capitano deve essere all'altezza della fiducia ricevuta.

Questo legame è fatto di scelte condivise, di sguardi complici, di quei momenti in cui uno parla... e l'altro capisce al volo. È fatto anche di silenzi, di messaggi trasmessi con un gesto, una postura, una semplice presenza.

Non è questione di essere amici. È questione di rispettarsi come leader, ciascuno nel proprio ruolo, ciascuno con la propria responsabilità. È riconoscere che la forza della squadra risiede anche in questa alleanza, in questa capacità di fare fronte comune anche quando tutto sembra complicato.

Quando il legame si spezza

A volte succede che questa relazione si deteriori. Le cause possono essere molteplici, ego eccessivi, comunicazione inadeguata, aspettative non allineate. Quando ciò accade, raramente rimane un problema isolato e quasi sempre contagia l'intero ambiente.

Un allenatore saggio sa riconoscere questi segnali e intervenire prima che la frattura diventi insanabile. Un Capitano maturo sa quando è il momento di fare un passo indietro per il bene collettivo.

La verità è che nessuna squadra può performare al massimo quando i suoi due principali punti di riferimento non sono in sintonia.

Costruire insieme, crescere insieme

Il rapporto tra allenatore e Capitano è anche un'opportunità di crescita reciproca. L'uno impara dall'altro, prospettive diverse si fondono, esperienze si intrecciano.

Il tecnico più esperto può trovare nuova energia e freschezza di idee in un Capitano che porta la voce autentica del gruppo. Il Capitano può acquisire visione strategica e competenze gestionali da un allenatore che sa condividere il proprio sapere.

È un percorso di evoluzione condivisa che, quando funziona, eleva entrambi e di conseguenza l'intero gruppo.

Spunto di riflessione

Hai costruito un rapporto autentico con chi porta la fascia?
Gli/le hai dato strumenti per aiutarti... o solo responsabilità da gestire da solo?

E, soprattutto: se oggi dovessi affrontare un momento difficile, è una persona su cui faresti davvero affidamento?

Forse è il momento di investire in questo legame, di aprire un canale di comunicazione più profondo, di condividere non solo decisioni ma anche visioni.
Perché quando allenatore e Capitano camminano davvero insieme, anche il gruppo comincia a crederci sul serio.

Ancora grazie al tecnico Gian Luca Bertaccini che rende le nostre pagine sempre più interessanti 


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