Serafino Iannì portiere Locri (ph. Nino La Macchia)
Serafino Iannì portiere Locri (ph. Nino La Macchia)

Classe 2002, già con esperienza al Casarano nel girone H ed in orbita Catanzaro, Serafino Iannì (nella foto di Nino La  Macchia) sta dimostrando in questa annata di essere portiere di affidamento, prospettiva e con un feeling nel parare i rigori essendo già quattro i tiri neutralizzati dagli undici metri.
Quando è nata la tua passione per il calcio? 
«La mia passione per il calcio è nata all’età di sei anni quando ho iniziato a giocare nella squadra del mio quartiere (ACD Salvino Cutrì) come attaccante. A otto anni invece, quasi per caso, sono finito in porta e quella sensazione di responsabilità mi ha travolto positivamente, tanto da indossare i guanti e non sfilarli mai più».
Come giudichi la prima parte di stagione? 
«Ad inizio anno, osservando la squadra ed i miei compagni, mi aspettavo di disputare un buon campionato ma, a dire la verità, non mi aspettavo di disputare un campionato di questo livello ed essere secondi in classifica dietro il Catania. Stiamo affrontando il campionato in modo straordinario e vogliamo continuare su questa strada con la stessa fame di quando abbiamo iniziato. A livello personale credo di star facendo bene anche se si può sempre migliorare su alcune situazioni».
Cosa pensi del campionato di Serie D? 
«Io ho avuto la possibilità di giocare nel girone H ed I e posso dire che sono due gironi veramente tosti. La Serie D è un campionato molto difficile composto da squadre che giocano un bel calcio, capaci di giocarsi la partita anche fuori casa, benché tante squadre arcigne in casa costruiscono le loro fortune».
Chi è il tuo calciatore preferito? 
«Non ho un calciatore preferito su tutti. Da portiere però posso dire che mi hanno ispirato sono stati Buffon, Casillas e, negli ultimi anni, Alisson».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Sarebbe molto bello poter disputare i playoff a fine anno con il Locri, in quanto ci eravamo prefissati l’obiettivo della salvezza e potremmo superare di molto le aspettative. Il mio sogno nel cassetto è arrivare nel calcio professionistico e rimanerci per molti anni, magari vincendo qualche trofeo. Anche in serie A perché no… Alla fine sognare non costa nulla e con il duro lavoro ed un pizzico di fortuna ogni cosa può diventare possibile». 

Si ringrazia per il supporto l'ufficio stampa del Locri 1909 

 


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