ESCLUSIVA - Damiano Caruso: "ll 2021 è stato l'anno più bello della mia carriera. Pogacar..."
Damiano Caruso, intervistato da Lo Sport Web

Ai microfoni de "Lo Sport Web" è intervenuto per un'intervista esclusiva Damiano Caruso, ciclista italiano, quinto classificato all'ultimo Giro D'Italia.
Damiano Caruso: “Pogacar è il ciclista più forte di sempre”

Come è nata la sua passione per il ciclismo?
“La mia storia con il ciclismo è nata in maniera totalmente casuale. Nella mia famiglia erano tutti legati allo sport del calcio, anch'io. Un'estate, quando avevo 14/15 anni però, iniziai ad andare in bici e nacque in me subito la passione. Inizialmente ero innamorato della mountain bike, poi mi sono cimentato nel ciclismo di strada…”
Cosa frena la crescita di questo sport in Italia?
“Qualcosa in Italia sta cambiando, stanno nascendo alcune problematiche. Le squadre u23 giovanili sono in difficoltà, si trovano a confrontarsi con le grandi squadre professionistiche, nonostante i mezzi e le possibilità finanziarie completamente inferiori. Inoltre, in alcune zone d'Italia non vi sono le possibilità di emergere in questo sport: personalmente sono stato costretto ad andar via presto da casa per inseguire il mio sogno. Infine, il ciclismo non è considerato uno “sport sicuro”, in strada sono sempre maggiori i pericoli e gli incidenti sono sempre più frequenti, questo scoraggia le famiglie"
Cosa manca quindi, ad oggi, al ciclismo?
“Mancano alcune strutture indubbiamente, oltre che una buona ”propaganda" pubblicitaria. Quest'ultima al giorno d'oggi è importantissima, l'aspetto legato all'immagine e al marketing in qualsiasi settore è decisivo. Dando maggior appeal mediatico, indubbiamente si potrebbe crescere anche da un punto di vista del seguito. Il calciatore è considerato “cool”, dunque, perché il ciclista no? In Belgio ed Olanda, la bicicletta è radicata nella tradizione culturale e nella quotidianità, purtroppo da noi non è ancora così…"
Talento o sacrificio: cos'è determinante in un campione?
“Il talento è alla base, fa sempre la differenza in questo sport. Nel ”campione" vi è un talento innato irraggiungibile. Vincenzo Nibali è un esempio, nato letteralmente per correre in bici. Ovviamente però il sacrificio gioca un ruolo fondamentale. L'alimentazione e l'allenamento sono di vitale importanza, specie alla mia età. Non dobbiamo trascurare il recupero, essenziale per una condizione fisica ottimale"
Ciclista italiano e mondiale più informa al momento.
“Filippo Ganna è l'atleta più rappresentativo italiano nel ciclismo, tuttavia sta emergendo anche Jonathan Milan. A livello internazionale, ci sono pochissimi dubbi: Pogacar è l'atleta del momento, e per me, è anche il ciclista più forte di sempre”
Damiano Caruso: “Il 2021 è stato l'anno più bello della mia carriera”
Raccontaci del 2021: vittoria di una tappa al Giro D'Italia e alla Vuelta di Spagna.
“Il 2021 è stato l'anno più bello della mia carriera. Al Giro d'Italia partii come gregario di Landa, ma mi ritrovai in una situazione completamente diversa. Conclusi sul podio in maniera sorprendente e vinsi addirittura una tappa, il mio grande obiettivo. In quell'anno inoltre, vinsi anche una tappa alla Vuelta, altro obiettivo prefissato in partenza. Tuttavia questa non è neanche paragonabile allo straordinario contesto e all'emozione dopo la vittoria in Italia"
In quale tappa, in Italia, si è trovato maggiormente in difficoltà?
“La Costiera Amalfitana è difficilissima, ma la Tappa di Siena di quest'anno è stata indubbiamente la più difficile della mia carriera. E' stata durissima, è stata corsa senza nessun timore e in maniera completamente aggressiva”
Quinto, quarto e secondo al Giro D'Italia: ora manca soltanto il vertice. E' d'accordo?
“Purtroppo è davvero improbabile, per quanto affascinante (ride n.d.r). Non so se parteciperò il prossimo anno. Mi piacerebbe regalarmi come fine carriera una vittoria di tappa almeno…”
Giro D'Italia, Vuelta manca soltanto citare il Tour De France…
“Ho partecipato a tantissime edizioni del Tour De France, era uno dei miei obiettivi giovanili. Partecipando però, ha iniziato a stancarmi mentalmente e fisicamente in maniera esponenziale. Vi è un livello altissimo, una competitività indescrivibile. I media, la squadra, lo staff trasmettono una pressione elevata, a tratti davvero difficile da gestire”
Menzione d'onore per le Olimpiadi di Rio de Janeiro e Tokyo.
“Aver avuto l'opportunità di partecipare a due Olimpiadi è stata un'esperienza indescrivibile. Rio De Janeiro e Tokyo sono tra i momenti più belli ed emozionanti della mia vita, ne vado davvero fiero. E' un motivo di vanto, in quegli anni ero tra i migliori ciclisti in Italia. L'unico rimpianto è il non aver potuto mai partecipare alle cerimonie di apertura…”
a cura di Emanuele Cantisani
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