Bertaccini: "La coerenza del Tecnico: essere “Esempio” nei momenti difficili
Torna "Coach dentro e fuori dal campo" rubrica di Gian Luca Bertaccini

La Coerenza del Tecnico: essere “Esempio” nei momenti difficili
La coerenza è una di quelle qualità che non fa rumore, ma costruisce fiducia giorno dopo giorno. Non ha bisogno di proclami né di retorica, la si percepisce, si osserva e si vive. Per un tecnico, essere coerente significa trasmettere stabilità anche quando tutto intorno sembra vacillare. E proprio nei momenti difficili (quelli in cui le sconfitte si accumulano, lo spogliatoio si irrigidisce e la pressione aumenta) la coerenza diventa la prima forma di leadership autentica.
Il valore della coerenza sotto i riflettori
In un contesto sportivo sempre più esigente e osservato, dove ogni parola può essere travisata e ogni scelta messa in discussione, il comportamento del tecnico viene continuamente valutato. Non solo dai dirigenti o dal pubblico, ma soprattutto da chi conta davvero: il gruppo. Perché gli atleti e le atlete notano tutto, notano se prometti ma non mantieni, se predichi il lavoro di squadra e poi fai distinzioni, se parli di fiducia ma reagisci con sfiducia alla prima difficoltà. Ed è lì che si gioca la partita più sottile, ma anche più decisiva, quella della coerenza tra ciò che dici e ciò che fai.
Le parole possono ispirare, ma sono i comportamenti a costruire la credibilità. Un allenatore che predica disciplina deve essere il primo ad arrivare agli allenamenti e l'ultimo ad andarsene. Chi esalta lo spirito di sacrificio deve essere il primo a dimostrare dedizione in ogni circostanza. Questa coerenza tra parole e azioni crea un modello che diventa più forte di qualsiasi discorso motivazionale.
Flessibilità nella strategia, solidità nei valori

La coerenza non è rigidità - spiega il nostro tecnico Bertaccini - Non significa applicare lo stesso schema a ogni situazione, ma restare fedeli ai propri valori anche mentre si adatta la strategia. Vuol dire correggere un errore senza perdere il controllo, comunicare una scelta difficile senza perdere rispetto, cambiare idea, se necessario, ma spiegandolo con trasparenza e chiarezza.
Pensiamo a quando un tecnico deve escludere dalla formazione titolare un giocatore che fino a quel momento era stato un punto fermo. La coerenza non sta nel mantenerlo in campo nonostante le difficoltà, ma nel gestire questa decisione secondo gli stessi principi di trasparenza e rispetto che predica ogni giorno. Forse significa parlargli privatamente prima di annunciarlo alla squadra, spiegando le ragioni tecniche della scelta senza diminuirne il valore umano.
La dignità nella tempesta
Un tecnico coerente è quello che, anche dopo una sconfitta dolorosa, entra nello spogliatoio con la stessa dignità con cui ci era entrato dopo una vittoria. È quello che non cerca colpevoli, ma cerca soluzioni. Che non sposta la responsabilità, ma la condivide, e proprio per questo viene ascoltato.
Ricordiamo gli allenatori che, davanti ai microfoni dopo pesanti sconfitte, hanno protetto i propri giocatori anziché scaricare su di loro le responsabilità. Questa forma di lealtà, quando è autentica e non strumentale, viene percepita dal gruppo e restituita in termini di fiducia e impegno. D'altra parte, chi si nasconde dietro gli errori dei propri atleti nei momenti difficili perde rapidamente la loro stima, compromettendo la possibilità di guidarli fuori dalla crisi.
La bussola nei momenti di crisi
Nei momenti di crisi, la coerenza è la bussola. Perché quando tutto sembra incerto, il gruppo guarda chi guida: se quella persona vacilla, vacilla anche la squadra. Se invece il tecnico trasmette equilibrio, anche attraverso lo sguardo, le parole, il silenzio, allora può diventare ancora una volta punto di riferimento, anche senza parlare troppo, anche semplicemente stando lì.
C'è chi si lascia trascinare dall'emotività dopo una serie di risultati negativi, modificando continuamente metodi di lavoro, formazioni, strategie. Questo atteggiamento, anziché trasmettere proattività, comunica insicurezza e disperazione. Il tecnico coerente, invece, sa distinguere ciò che va cambiato da ciò che va preservato e sa mantenere lucidità nel valutare cosa non funziona senza stravolgere l'identità della squadra o rinnegare il percorso fatto fino a quel momento.
Imperfezione e autenticità
Un bravo allenatore sa che non serve essere perfetti. Ma è fondamentale essere credibili e la credibilità nasce proprio dalla coerenza. Perché si può sbagliare una scelta tattica, ma se la squadra sa che sei onesto e coerente, continuerà a seguirti. È una fiducia che si costruisce nel tempo, e che si rompe in un attimo se si perde allineamento tra valori, parole e comportamenti.
Ammettere i propri errori, paradossalmente, può rafforzare la leadership. Un tecnico che dopo una partita riconosce: "Ho sbagliato la lettura dell'avversario, non vi ho preparati adeguatamente" dimostra onestà intellettuale e assume su di sé parte della responsabilità. Questo non diminuisce la sua autorevolezza, anzi, la rende più autentica, più umana e, in definitiva, più efficace.
La dimensione educativa della coerenza
Essere coerenti, quindi, è anche un atto educativo. Significa offrire un esempio pratico su cosa voglia dire assumersi delle responsabilità. Significa dare consistenza ai concetti di impegno, rispetto, sacrificio, che spesso ripetiamo ai nostri atleti e atlete. Perché se chiediamo loro di crederci sempre, anche quando fa male, dobbiamo essere i primi a non indietreggiare quando la situazione si complica.
Questo aspetto è particolarmente evidente nel settore giovanile, dove il tecnico non è solo un istruttore sportivo ma un educatore a tutti gli effetti. I giovani atleti osservano e assorbono non tanto le parole, quanto i comportamenti. Vedono come reagisci alle decisioni arbitrali controverse, come tratti l'avversario sconfitto, come gestisci la pressione dei genitori o le aspettative della società. Questi momenti formano la loro idea di sport molto più di qualsiasi discorso sul fair play.
La coerenza come linguaggio non verbale
La comunicazione non verbale di un allenatore parla spesso più forte delle sue parole. Il linguaggio del corpo, le espressioni del viso, il tono della voce, tutto comunica qualcosa al gruppo. Un tecnico che predica calma e concentrazione ma poi si agita nervosamente in panchina trasmette un messaggio contradditorio che genera confusione. Al contrario, chi mantiene la stessa presenza misurata sia nei momenti di euforia che in quelli di difficoltà, comunica un equilibrio emotivo che diventa contagioso.
I grandi allenatori spesso hanno questa capacità di mantenere una coerenza espressiva che diventa parte del loro stile di leadership. Non significa non mostrare emozioni, ma gestirle in modo funzionale agli obiettivi della squadra e coerente con i valori che si vogliono trasmettere.
La coerenza come investimento a lungo termine
Costruire un'immagine di coerenza richiede tempo e costa fatica, soprattutto nei momenti in cui l'istinto spingerebbe a reazioni impulsive. Ma questa fatica rappresenta un investimento prezioso che paga dividendi nel lungo periodo. Le squadre guidate da tecnici coerenti tendono a sviluppare una maggiore stabilità emotiva e una più solida identità di gioco, qualità che si rivelano decisive proprio nei momenti di difficoltà.
Quando la tempesta si abbatte sulla squadra (che sia una serie di sconfitte, tensioni interne o pressioni esterne) sarà la solidità costruita nei momenti ordinari a fare la differenza. La fiducia guadagnata attraverso la coerenza diventa il capitale su cui contare per attraversare insieme le difficoltà.
Domande per l'autoriflessione
E tu? Come gestisci la coerenza nei momenti complicati? Riesci a restare fedele ai tuoi valori anche sotto pressione? La tua squadra riesce a vederti saldo, anche quando il vento cambia? Ti sei mai chiesto quali messaggi non verbali trasmetti attraverso il tuo comportamento?
Forse la vera coerenza inizia da qui: dalla capacità di guardarsi allo specchio e riconoscere le proprie incongruenze, per poi lavorare consapevolmente a ridurle. Perché anche questo è un esempio che possiamo offrire. Quello di persone impegnate in un costante processo di miglioramento, non solo tecnico ma umano.
In fondo, l'efficacia di un tecnico si misura non solo dai risultati che ottiene, ma dal modo in cui influenza positivamente la crescita dei suoi atleti, dentro e fuori dal campo, e in questo processo, la coerenza rappresenta forse lo strumento più grande a nostra disposizione.
Gian Luca Bertaccini “Coach dentro e fuori dal campo"