Nella foto: Giorgia Panebianco
Nella foto: Giorgia Panebianco

Oggi sulle pagine de LoSportWeb.com raccontiamo la storia di Giorgia Panebianco, giovane pattinatrice che allenandosi al “Palazzetto” di Sant’Agata Li Battiati, sogna di salire sul tetto del mondo. 
Frequenta il secondo anno del Liceo “Lombardo-Radice”, raggiunto con ottimi risultati. Riesce a far coincidere studio e pattinaggio senza mai fermarsi. Dai piccoli passi all’azzurro della nazionale, fino al sogno “mondiale”.  

“Ho iniziato a pattinare all’età di quattro anni – ci racconta Giorgia - perché ho sempre desiderato essere una pattinatrice sul ghiaccio. Non essendoci una società sul ghiaccio a Catania, ho iniziato a praticare pattinaggio artistico a rotelle con l’ASD Winner Battiati di Jenny Calogero, società  con il quale ancora oggi che ho 14 anni mi alleno. Anzi ringrazio il sindaco Marco Rubino che da sempre sostiene la nostra associazione permettendo a noi di allenarci”. 

Un amore a prima vista con questo sport, e pattini mai più tolti dai piedi per Giorgia Panebianco, le cui gesta sono già apprezzate in tutta Italia senza dimenticare chi le ha permesso di muovere i primi passi, anche se di strada ce ne ancora tanta da percorrere grazie alla sua giovane età.  

Jenny e Serena (le mie insegnanti...) - racconta ancora - sono state fondamentali per me sin dall’inizio. Sono state le loro mani a tenere strette le mie, nei miei primi passi. Sono state loro ad insegnarmi a non avere paura di cadere nei salti e nelle trottole. 

Giorgia, a che età hai partecipato alla tua prima gara?

“Avevo sei anni. Eravamo a Giarre. Riuscì a conquistare il primo posto. La mamma di Jenny, Anna Ruffino, dirigente della società, era sempre in pista ad osservare gli allenamenti di tutti noi. Ricordo ancora quando un giorno di disse: “vieni qui vicino a me che ti insegno le trottole”. Da quel momento siamo diventate inseparabili, eravamo due corpi e un’anima, era diventata la mia nonna Anna. Ho imparato i primi salti e le prime trottole con lei. Mi faceva sentire a mio agio. Con lei ho imparato davvero tante cose, artisticamente e umanamente. Era speciale per me. Mi allenava tutti i giorni, non mi lasciava mai da sola”. 

Si respira grande emozione nel parlare di lei. 

“Con lei ho affrontato le prime gare nazionali. Ero molto felice, perché mi sentivo soddisfatta del lavoro che avevo fatto, anche se ancora non avevo conquistato il podio. Purtroppo nonna Anna mi ha lasciata, un brutto male l’ha portata via da me. Non ho accettato subito la sua scomparsa, tanto che volevo lasciare il pattinaggio. Una notte mi è apparsa in sogno e con il suo meraviglioso sorriso che mi incoraggiava, mi ha detto di non mollare e così non ho mollato, ho continuato a pattinare”.

Allenamento dopo allenamento, sono arrivati altri risultati?
“L’anno dopo, esattamente nel 2020, sono diventata campionessa nazionale. Jenny e Serena, le mie insegnanti, hanno creduto in me e anche questa è stata un’emozione indescrivibile.
Nel 2021 mi è stato proposto una nuova disciplina, il pattinaggio artistico inline, dove le ruote sono messe in linea quasi a simulare una lama da ghiaccio. Potevo in qualche modo coronare il mio sogno, e così ho deciso di cambiare specialità”.

Un vecchio sogno, obiettivi nuovi da raggiungere?  

“Mi sono trovata subito bene con i nuovi pattini. Ogni giorno miglioravo sempre di più e il livello diventava sempre più alto finché un giorno, durante un allenamento, è arrivato Alessandro Calogero, il fratello della mia allenatrice Jenny. Mi è piaciuto fin dal primo giorno perché lavora come faceva nonna Anna. Mi sta sempre vicino e ha sempre la parola giusta. E’ un mental coach, una persona speciale per me”.

Parliamo di quest’anno, tra l’Italia e l’Europa? 

“Oltre alle gare per raggiungere il titolo italiano, ho potuto partecipare a una gara internazionale in Francia, vincendo la medaglia d’oro.  E’ stata un’esperienza bellissima far parte della delegazione italiana. Al rientro dalla Francia, non ho avuto tempo di riposarmi perché dopo due settimane avrei avuto i campionati assoluti italiani. Nella mia categoria c’è già la possibilità di essere convocati per gli Europei. E’ stato il mio primo anno con una gara che prevedeva due esibizioni differenti, lo short ed il long program e sono riuscita a conquistare la medaglia d’argento. Sono diventata vice campionessa italiana, ed ero molto felice perché finalmente dopo tanti sacrifici sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo: fare una bella gara, arrivare sul podio e condividere quelle giornate con le campionesse Europee e Mondiali, nelle diverse categorie, con le quali ho stretto delle bellissime amicizie.” 

Nella foto Giorgia Panebianco

Ci siamo detti davvero tutto, ma qual è il tuo nuovo obiettivo? 

“Entrare in Nazionale e sono sicura che con impegno e con l’aiuto dei miei allenatori ci riuscirò. Mi alleno tutti i giorni, cercando di dare sempre il massimo. Cerco ogni giorno di essere scrupolosa e concentrata per mettere su quantità e qualità. Devo essere in grado di gestire l’imprevisto perché, anche se non vedo l’ora di entrare in pista, l’adrenalina è molto forte e a volte diventa difficile rimanere concentrati. Poi entro in pista, aspetto di ascoltare le prime note dell’esibizione e tutto passa, resta solo la felicità di fare ciò che desidero di più... il mio sogno è diventare Campionessa del Mondo“. 

Cosa vedi nel tuo futuro?

“Cosa vedo? Insegnare a pattinare in Nazionale. Vorrei ringraziare la mia famiglia che mi supporta e miei insegnanti ai quali voglio un mondo di bene”. 


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