Turi DiStefano
Turi DiStefano

Anche questa volta per la rubrica “In panchina con…” felici di avere un grande ospite. Stiamo parlando di Turi Distefano, che di certo non ha bisogno di presentazioni. Per lui parla il suo storico curriculum da allenatore e la sua passione rossazzurra. 
Con il tecnico Turi Distefano parliamo del momento che sta vivendo il Catania di Lucarelli in questo insidioso campionato di Serie C

Turi Distefano tecnico storico e tifoso del Catania

Mister Distefano, cominciamo dalla sua grande passione: Il Catania. Cosa servirà ai rossazzurri e a Lucarelli per uscire da questa situazione? 
"Nel lontano 1948, avevo circa 9 anni quando mio padre mi portò al Cibali. In Tribuna C, oggi la Sud. Amore a prima vista, già sentivo che sarebbe stata la mia squadra. Ricordo qualche giocatore di allora, Goffi portiere, Molon, Nicolosi, Sernaggiotto e da lì tantissimi ricordi indelebili. La prima promozione in A nel 1953-54 dopo l’anno precedente avevamo perso lo spareggio 4-1 contro il Legnano ma di seguito poi, ho assistito a tutte le promozioni e anche la retrocessione con l’Udinese nella stagione 54-55, l’illecito e tanto altro. Uscirne? Lucarelli ha una patata bollente tra le mani. Sicuramente sanno che la situazione non è brillante. Non spetta sicuramente a me fare il sapientone ma è chiaro per bisogna essere lungimiranti e lo steso Lucarelli da tecnico esperto saprà come muoversi tra i reparti. Aspettiamo che si muova qualcosa sia in entrata che in uscita”. 
 

Turi DiStefano memoria storica rossazzurra

Cosa ne pensa della partita contro il Sorrento? 
“Dovrebbero essere i giocatori a spiegare il loro comportamento. Capire le due ultime sconfitte tra Messina e Sorrento. E’ difficile capire quale sia la peggiore delle due anche dobbiamo essere consapevoli di quanto sia difficile questo campionato di Serie C. Di una cosa sono sicuro: la maglia di onora a prescindere dal risultato. Non ci sono scusanti”. 

Adesso l’esame Benevento..
“Beh, il Benevento, un’ottima squadra, ma nessuna formazione è imbattibile. Vedi Pescara, una gran bella squadra, allora che ci diano una risposta sul campo. Lo sappiamo bene, non sono fenomeni, ma nemmeno brocchi. Ovviamente il mister si farà sentire, così come la stessa società. Noi siamo il Catania. La storia esiste dal 1908”. 

Oltre la Serie C, uno sguardo alle siciliane

Come al solito, un occhio alle squadre siciliane. Cosa la sorprende di più?
“Io sono un siciliano incallito e tifo sempre Sicilia con in testa il nostro Catania. Benino fin qui il Palermo, tra alti e bassi. Il Messina di Serie C rimane nella zona bassa della classifica, mi auguro si possa riprendere. In D, vedo bene il Trapani e Siracusa. Fin qui anche l’Akragas benino.. tra altri e bassi. Chiaro che do sempre uno sguardo a tutte le siciliane”

Per lei che novità ci saranno da qui a breve?
“Novità? Mi auguro, intanto, che i responsabili delle varie società, e di questo ne sono sicuro, lavorino con l’obiettivo di migliorarsi e si impegnino per un futuro roseo. Credo che molti club abbiano le idee chiare su questo. Io sono fiducioso”. 

Leggi anche questo articolo:
https://www.catanista.com/news/303450983942/editoriale-catania-bipolare


💬 Commenti