Calcio - Strutturare una società calcistica: dalla passione all’organizzazione
Incontriamo Vito Palumbo consulente direzionale tra calcio e organizzazione

Abbiamo incontrato Vito Palumbo, consulente direzionale che al di là della passione per il calcio ha ben chiaro in mente quale debba essere il modello da seguire per un società calcistica che vuole fare bene, a prescindere dalla categoria.
“Il calcio, agli occhi dei più, è prima di tutto passione: uno stadio pieno, i cori dei tifosi, il gol decisivo che fa esplodere di gioia una città. Ma se guardiamo dietro le quinte, scopriamo che una società calcistica non è solo emozione: è una vera e propria organizzazione complessa, che richiede metodo, competenza e visione, proprio come un’impresa”

Qual è la sua visione di società di calcio?
"In qualità di consulente direzionale, ho sempre creduto che le società calcistiche siano “aziende particolari”: aziende che hanno come prodotto la passione, ma che devono reggersi su processi gestionali solidi per non tradire quella stessa passione. Ogni organizzazione nasce e cresce solo se ha una visione chiara. Nel calcio questa visione deve rispondere ad alcune domande fondamentali:
- Qual è l’identità della nostra squadra?
- Quale modello di sostenibilità economica vogliamo adottare?
- Che ruolo intendiamo avere per il territorio e per i giovani?
- Qual è il traguardo sportivo a medio e lungo termine?
Una visione chiara non è uno slogan: è la bussola che orienta ogni decisione.
Senza questa bussola, il rischio è quello di navigare a vista, inseguendo i risultati immediati e sacrificando la costruzione di un progetto duraturo"
Sappiamo bene che non è sempre cosi.
"Troppo spesso, nelle società calcistiche, si assiste a improvvisazioni o sovrapposizioni di ruoli. Ma senza una struttura definita, nessun progetto regge.
Un organigramma moderno dovrebbe prevedere almeno queste figure:
- Presidente / Amministratore Delegato
- Direttore Generale
- Direttore Sportivo
- Allenatore e staff tecnico
- Responsabile del Settore Giovanile
- Area Comunicazione e Marketing
- Area Amministrativa
Un organigramma chiaro non significa creare burocrazia, ma dare a ogni figura il giusto ruolo e le giuste responsabilità, evitando conflitti e sovrapposizioni".
Palumbo: “Le società di oggi devono mettere da parte i personalismi”
Le società in rare occasioni rispettano questo ordine, creando anche confusione.
"In questi anni, ho visto una costante: nessuna realtà, sportiva o aziendale, riesce a crescere se prevalgono i personalismi.
Il calcio è per definizione un gioco di squadra, e questa filosofia deve riflettersi anche nella società che lo rappresenta.
- La proprietà deve fornire visione e stabilità economica.
- La dirigenza deve trasformare la visione in programmazione e metodo.
- Lo staff tecnico deve essere messo nelle condizioni di lavorare senza pressioni improprie.
- Le istituzioni locali devono offrire supporto infrastrutturale e logistico.
- I tifosi devono essere riconosciuti come l’anima e la vera forza della società.
Il calcio non appartiene solo a chi lo gestisce: appartiene a una comunità intera.
Analizzando diverse esperienze calcistiche, emergono sempre gli stessi errori ricorrenti:
1. Assenza di programmazione
2. Ruoli confusi
3. Mancanza di sostenibilità economica
4. Scarsa comunicazione interna
5. Marginalizzazione del settore giovanile
Tutte queste criticità derivano, in fondo, dall’assenza di una cultura manageriale applicata al calcio.
Il calcio moderno richiede lo stesso rigore gestionale di un’azienda.
La differenza è che il “prodotto” non è un bene materiale, ma la passione delle persone.
Questo comporta una responsabilità enorme: non si gestiscono solo bilanci e giocatori, si gestisce il sogno di una comunità.
Ecco perché servono strumenti manageriali:
- Pianificazione a medio-lungo termine
- Controllo di gestione
- Indicatori di performance
- Politiche di sostenibilità
- Comunicazione trasparente".
In generale, quale società secondo lei rispecchia questi modelli
"Se c’è un club italiano che dimostra quanto una società calcistica possa diventare solida grazie a visione e organizzazione, questo è l’Atalanta.
Negli ultimi anni, la società bergamasca ha costruito un modello vincente basato su tre pilastri fondamentali:
1. Settore giovanile: l’Atalanta è uno dei vivai più prolifici d’Italia, capace di formare talenti che diventano risorse tecniche ed economiche.
2. Sostenibilità finanziaria: il club ha saputo coniugare risultati sportivi di alto livello con bilanci virtuosi, reinvestendo in infrastrutture e nel miglioramento della struttura.
3.Visione chiara e ruoli definiti: proprietà, dirigenza, direttore sportivo e staff tecnico hanno sempre lavorato in sinergia, rispettando le competenze reciproche.
Questo modello dimostra che il calcio italiano può essere competitivo in Europa anche senza disporre di capitali illimitati, purché ci siano metodo, coerenza e continuità.
Il calcio sta cambiando. Globalizzazione, media digitali, nuovi modelli di business: nulla è più come vent’anni fa.
Le società che sapranno crescere saranno quelle che uniscono due anime: la passione autentica e la professionalità manageriale. Non basta vincere una partita: bisogna costruire un progetto che resista alle sconfitte e alle difficoltà".
Palumbo: “Bisogna costruire un futuro solido”
Insomma, un successo non arriva per caso ma si costruisce
"Il vero successo, nel calcio come nella vita, è quello che dura nel tempo. Strutturare una società calcistica significa dare dignità e futuro a una passione che coinvolge migliaia di persone. Non si tratta di togliere poesia al calcio, ma di proteggerla.
Come consulente direzionale, sono convinto che la sfida dei prossimi anni sarà questa: trasformare le società calcistiche in organizzazioni solide, sostenibili e trasparenti, capaci di reggere le difficoltà e di valorizzare il legame con il territorio e con i tifosi.
Perché il calcio è cuore, ma senza una testa che sappia guidarlo rischia di smarrirsi".
calcio tra passione e organizzazione secondo il consulente direzionale Dotto Vito Palumbo