SERIE D | Riccardo Lattanzio, Barletta: “Ho vissuto 10 anni ad alti livelli, vincendo sei..."
Riccardo Lattanzio, in esclusiva per LoSportWeb

Ai microfoni de “LoSportWeb” è intervenuto in esclusiva Riccardo Lattanzio, attaccante del Barletta, attualmente nel Girone H di Serie D.
Riccardo Lattanzio: “Ho vissuto 10 anni ad alti livelli, vincendo sei campionati. Il Girone H è il più competitivo, ho superato le 100 reti…”

Riccardo bentrovato. Per te Settore Giovanile alla Fiorentina: realtà come quella di Firenze, stabilmente ad i vertici del nostro calcio, quanto influiscono sulla crescita di un giovane e come lavorano con loro?
“Molto, influisce davvero tanto, può cambiarti la vita. A me contattò Pantaleo Corvino, all'epoca alla Fiorentina e fu un'opportunità unica. Veniva curato ogni singolo dettaglio e bisognava essere estremamente responsabili e maturi nei comportamenti. Ricordo che ognuno aveva il suo pallone ed ad ogni allenamento doveva portarlo da casa…”
Breve parentesi al Martina Franca, poi Virtus Lamezia sotto la guida di Massimo Costantino. Quanto è stato complesso lo step nel mondo del professionismo arrivando da un Settore Giovanile?
“Il passaggio da un Settore Giovanile al mondo del professionismo è complesso, cambia davvero tanto. Comporta un passaggio fisico e tattico importante, la responsabilità personale è altissima. Durante la settimana, e soprattutto la domenica, è vietato commettere errori: le società pretendono la vittoria. Inoltre, la pressione è decisamente più opprimente, specie indossando maglie importanti”
Nel 2012 ritorni al Martina Franca, per poi trasferirti all'Aprilia: esperienze non particolarmente positive, dove collezioni appena 11 presenze ed 1 gol. Cosa ha ostacolato la tua crescita lì, secondo te?
“A Martina sono arrivato a settembre, non è stato facile integrarmi in una rosa già ben formata. All'Aprilia mi son trasferito poi a gennaio, lì ho trovato una società piuttosto instabile con un ambiente difficile. Non sono riuscito ad incidere quell'anno quanto e come avrei voluto"
Bisceglie, Fidelis Andria, Nardò, Venezia e nuovamente Bisceglie ed Andria: quattro squadre, sei trasferimenti in appena cinque anni. Raccontaci di questa fase della tua carriera piuttosto movimentata...
“Ho vissuto 10 anni ad alti livelli in varie piazze, vincendo ben sei campionati e qualificandomi sempre ai play-off nei restanti quattro. Al termine di quell'anno difficile dunque, è iniziato un periodo estremamente vincente e positivo per me…”
Nel buon semestre di Venezia hai avuto l'opportunità di condividere lo spogliatoio con Guglielmo Vicario, portiere del Tottenham e delle Nazionale. Venivi ipnotizzato spesso in allenamento durante i tiri dal limite o la lotteria dei calci di rigore?
“Venezia è una società moderna, abituata a trovarsi ad alti livelli. Guglielmo è un predestinato, era “un martello” in allenamento ed in campo, fortissimo. Stavamo sempre insieme, ci siamo divertiti molto. Rosicava sempre quando prendeva gol…”
Breve anno di transizione a Cerignola, particolarmente positivo, prima della parentesi triennale a Bitonto. Con la maglia neroverde per te: 99 presenze, 35 gol e 14 assist. Lì credi di aver raggiunto il tuo apice in termini di prestazioni e finalizzazione?
“La parentesi di Cerignola è stata bellissima, vi era tanta ambizione da parte della società. Siamo riusciti a vincere i play-off, purtroppo però a causa del TAR l'approdo in Serie C non si è concretizzato. Bitonto è un'esperienza importante, sono stati tre anni bellissimi. Abbiamo vinto il campionato, ma a causa di un illecito di due anni prima è stato poi revocato. Trovai la giusta continuità dopo l'importante annata a Cerignola, questo mi permise di siglare tante reti…”
Barletta, Altamura, Barletta: altro valzer interamente pugliese. Ad oggi, a Barletta, come ti senti? Sei fiducioso in vista dell'inizio di stagione?
“Ad Altamura feci bene ed anche lì vincemmo il campionato. Barletta invece è la mia seconda casa, ho un legame fortissimo con la città sia da un punto di vista sportivo che umano. Sono sicuro che faremo un campionato di vertice, siamo una rosa estremamente competitiva”
Quali sono gli obiettivi della squadra, e quali i tuoi personali in vista del nuovo campionato?
“Un campionato di alto livello, lo merita questa piazza: questo è il nostro unico obiettivo”
Riccardo Lattanzio: “La Puglia è parte di me, è la mia terra. Non ho intenzione di smettere…”
8 esperienze in 8 città pugliesi differenti: il legame tra te e la tua regione è indissolubile. Quanto è stato importante poter giocare gran parte delle gare nel tacco dello stivale nella tua carriera?
“La Puglia è parte di me, è la mia terra. Vivo con la mia famiglia da sempre qui e desidero terminare la mia carriera in Puglia”
274 partite, 104 gol e 22 assist nel Girone H di Serie D. Credi vi sia qualcuno che lo conosce meglio di te ad oggi?
“Il Girone H è sicuramente il più difficile, vi sono squadre blasonate di altissimo livello. Ho superato la soglia delle 100 reti soltanto in questo Girone, posso essere sicuramente soddisfatto della mia carriera ”
A febbraio compirai 37 anni. Per quanti altri anni vorresti giocare nel tuo amato Girone H in un club pugliese magari? Hai già pensato ad un possibile incarico dirigenziale post ritiro?
“Ho ancora tanta voglia di allenarmi e vincere ancora, non penso proprio ad oggi al ritiro. Ho conseguito il tesserino da Direttore Sportivo a Coverciano, dunque, il mio futuro è nel mondo del calcio sicuramente…”
a cura di Emanuele Cantisani
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