Nelle ultime settimane abbiamo notato un cambio di direzione per molti club di diverse categorie che hanno annunciato già diversi e nuovi partner commerciali in vista della prossima stagione calcistica 2023-2024.  

Ciò mette certamente in evidenza un repentino cambio di rotta rispetto alle precedenti stagioni. Inutile nasconderlo. Questo ha una doppia funzione: da un lato si nota come le società hanno voglia di programmare in maniera solida per cui lavorano già sottotraccia alla prossima stagione, dall’altro lato, come giusto che sia, creano entusiasmo nei tifosi che vedono movimenti positivi legati alle loro squadre del cuore stimolando l’attesa della campagna abbonamenti. 

Un tempo c’era un stop da un campionato all’altro. Le società lavoravano in sordina, l’attenzione dell’opinione pubblica, dei lettori dei quotidiani, era interamente dedicata al calciomercato. Oggi con i siti, con i social, e con la ricerca di contenuti digitali sempre nuovi, i club sfornano news 24 ore su 24 senza mai fermarsi cercando di saziare i desideri dei propri sostenitori. 

Chi vive il calcio o lo sport in genere con un pizzico di nostalgia, non riesce a percepire questo mondo ormai troppo veloce fatto di streaming, social media condito da altri ingredienti più o meno tecnologici, ma è chiaro che una buona “programmazione” così come abbiamo detto in precedenza regala una buona solidità ai club, ai propri tifosi, ma anche ai calciatori. 

Per alcuni anni, questa “buona programmazione” era andata in letargo, per certi aspetti, dando spazio all’improvvisazione che non hai mai portato nulla di buono. 

C’è la necessità di poter lavorare per obiettivi, con programmazione in tutte le sue componenti, perché il calcio è una azienda o un’industria (come più volte ribadiscono gli amici di www.socialmediasoccer.com , in cui i vari protagonisti devono poter stare bene per esprimersi al massimo. 
Insomma, un po' come accade ai tifosi che devono avere a disposizione stadi più che riorganizzati, perché il cuore nevralgico rimane una partita di 90 minuti è vero, ma poi la stessa partita e il valore che questa può assumere diventa inestimabile se si sa gestire nel migliore dei modi, affidandosi a chi ha conoscenze, consapevolezza e competenze di ciò che accade.


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