Palumbo: la gestione delle risorse umane nello sport, valore chiave per le società
Il consulente direzionale traccia le linee guida per il successo di una società sportiva
Nel settore sportivo le persone rappresentano il vero cuore dell’organizzazione. Atleti, allenatori, dirigenti, staff tecnico e collaboratori contribuiscono ogni giorno alla costruzione di un risultato sportivo e dell’identità della società. Proprio per l’elevato coinvolgimento emotivo e per la forte pressione legata alla performance, la gestione delle risorse umane nello sport richiede un approccio manageriale consapevole, strutturato e orientato al lungo periodo.

Di questo ne abbiamo parlato con il Vito Palumbo, consulente direzionale ed esperto in management sportivo che ai nostri microfoni spiega il valore delle risorse umane da un punto di vista organizzativo in merito alle società sportive.
Dottor Palumbo, lo sport è cambiato negli ultimi anni.
“Lo sport ha progressivamente assunto le caratteristiche di una vera impresa. Anche nelle realtà dilettantistiche e semiprofessionistiche, la complessità organizzativa è aumentata: budget da gestire, obiettivi da raggiungere, relazioni con sponsor e istituzioni, aspettative di tifosi e territori. In questo contesto, affidarsi esclusivamente all’improvvisazione o alla sola competenza tecnica non è più sufficiente”.
Organizzazione e competenze: parole chiave per una crescita societaria
E finalmente si comincia a parlare di gestione delle risorse umane nello sport dove tutto viaggia alla velocità della luce.
“La gestione manageriale delle risorse umane nello sport deve partire dalla comprensione delle sue specificità. A differenza di altri settori, nello sport il ciclo lavorativo è spesso breve e instabile, scandito da stagioni, risultati e contratti di durata limitata. Le dinamiche di gruppo sono fortemente influenzate dalle emozioni, dalle vittorie e dalle sconfitte, e il ruolo della leadership tecnica assume un peso determinante sul clima interno. Per questo motivo, governare le persone significa governare anche le relazioni, le motivazioni e le aspettative”.
Come dice sempre lei è importante l’organizzazione
“Un aspetto centrale è la chiarezza organizzativa. Distinguere in modo netto l’area sportiva da quella gestionale consente di evitare sovrapposizioni e conflitti decisionali. La dirigenza ha il compito di definire la visione, i valori e le regole del gioco organizzativo, mentre l’area tecnica deve operare all’interno di un perimetro chiaro e condiviso. Quando i ruoli non sono definiti, il rischio è quello di compromettere non solo il clima interno, ma anche le prestazioni sportive”.
Fondamentale per questo percorso saper individuare le persone giuste.
“La selezione delle risorse umane rappresenta un altro momento cruciale. Nel settore sportivo non basta valutare le competenze tecniche o atletiche: è fondamentale considerare le competenze comportamentali, l’attitudine al lavoro di squadra e la coerenza con la cultura della società. Un atleta o un collaboratore non allineato ai valori organizzativi può generare tensioni e inefficienze difficilmente recuperabili nel corso della stagione. L’inserimento delle nuove risorse, inoltre, deve essere accompagnato da un processo di integrazione che favorisca il senso di appartenenza e la comprensione delle regole non scritte dell’organizzazione”.
Da considerare pure che il ruolo del “Leader” è sempre più importante
La leadership gioca un ruolo determinante nella gestione delle risorse umane nello sport. Allenatori e dirigenti non sono solo figure tecniche o amministrative, ma veri e propri leader organizzativi. Il loro stile di comunicazione, la capacità di ascolto e la coerenza tra parole e comportamenti incidono direttamente sulla motivazione e sulla fiducia del gruppo. Una leadership efficace è quella che riesce a coniugare autorevolezza e relazione, mantenendo l’equilibrio tra disciplina, responsabilità e coinvolgimento emotivo”.
Palumbo: “Una buona leadership traccia il giusto cammino in una società”
Senza dimenticare che ogni giorno bisogna trovare le motivazioni giuste
“La motivazione, nello sport, non può essere data per scontata. Anche atleti e professionisti altamente motivati attraversano fasi di calo, frustrazione o disorientamento. Una gestione manageriale delle risorse umane deve prevedere obiettivi chiari, condivisi e misurabili, affiancati da momenti di confronto e feedback continuo. Valutare la performance significa andare oltre il risultato agonistico, includendo aspetti come l’impegno, il comportamento, la crescita individuale e il contributo al gruppo”.
Un gruppo chiaramente non è perfetto, nascono anche dei conflitti: come gestirli.
”I conflitti sono una componente fisiologica delle organizzazioni sportive. La pressione del risultato, la competizione interna e le aspettative elevate possono generare tensioni tra atleti, staff e dirigenza. Ignorare il conflitto o affrontarlo in modo emotivo rischia di amplificarne gli effetti negativi. Un approccio manageriale, invece, consente di gestire le criticità in modo strutturato, trasformandole in occasioni di chiarimento e miglioramento organizzativo”.
Come si può rafforzare il valore di un gruppo.
“In questo scenario, la formazione e lo sviluppo delle competenze assumono un valore strategico. Investire nella crescita manageriale di dirigenti e staff tecnico, così come nello sviluppo personale degli atleti, contribuisce a creare organizzazioni più solide e resilienti. La formazione non riguarda solo gli aspetti tecnici, ma anche le competenze trasversali: leadership, comunicazione, gestione dello stress e pianificazione del futuro professionale”.
Ecco che la consulenza azienda diventa un valore aggiunto.
“Il contributo della consulenza aziendale nel settore sportivo si inserisce proprio in questa esigenza di professionalizzazione. Attraverso un’analisi organizzativa e un affiancamento mirato, il consulente può supportare le società sportive nella strutturazione dei processi di gestione delle risorse umane, aiutandole a costruire modelli sostenibili e coerenti con la propria identità. La gestione manageriale delle risorse umane rappresenta una leva decisiva per il successo delle società sportive. Investire nelle persone, nella chiarezza organizzativa e nella cultura manageriale significa creare le condizioni per ottenere risultati duraturi, dentro e fuori dal campo. Perché nello sport, come in ogni impresa, le performance migliori nascono sempre da organizzazioni sane e da persone valorizzate”.
Ringraziamo il Dottor Vito Palumbo per le sue linee guida su ciò che richiede una buona organizzazione nello sport in termini di risorse umane
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