Mental Coach Francesco Pulvirenti
Mental Coach Francesco Pulvirenti

Avete mai sentito parlare di mental coach nello sport come per le aziende? 
Oggi ne parliamo con Francesco Pulvirenti, Business e Mental Coach con Certificazione ICF. (International Coaching Federation). Un ruolo che Pulvirenti vive con grande passione e dedizione, che lo porta a vivere il tutto con la determinazione di chi vuole motivare e stimolare gruppi e squadre che vogliono raggiungere i propri obiettivi. Laureato in psicomotricità con grande esperienza nel mondo dello spettacolo con l’agenzia “Snack Eventi” ha deciso di mettersi a disposizione chi vuole fare quel famoso salto di qualità.  

Coaching, quando è nata questa passione? 
“Credo sia stata sempre dentro di me. Mi sono laureato in psicomotricità, ho sempre lavorato nel sociale e avendo un’agenzia di spettacoli ed eventi sono stato sempre abituato a lavorare in gruppo. Mi è sempre piaciuto motivare e aiutare le persone che volessero raggiungere i propri obiettivi, magari con le proprie risorse, perché il coaching vuole valorizzare le nostre risorse interne e farle uscire fuori. Molte volte non si ha la percezione delle nostre capacità. Il coaching non fa altro che motivare il proprio coachee, così chiamato a livello terapeutico e trovare la strada in maniera autonoma". 

Un ruolo che diventa fondamentale per il raggiungimento dei propri obiettivi che siano personali o di squadra. 
La mia è una specializzazione legata al coaching di squadra o di gruppo. Ciò mi ha sempre appassionato. Il mio obiettivo è quello di inserirmi all’interno dei gruppi di lavoro, in ambito sportivo (ma non solo), cercando di aiutare il singolo atleta o calciatore, o la squadra nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato ad inizio stagione. Si lavora per trovare le soluzioni al cospetto delle difficoltà che si possono trovare lungo il percorso. La figura del mental coach è fondamentale. Credo che ogni squadra dovrebbe averne una”.  

Qual è la risposta delle persone a questo tipo di approccio e alla sua metodologia? 
"La risposta si sta ampliando sempre di più. Era una figura che era stata vista inizialmente con grande diffidenza. Successivamente, una volta raggiunti gli obiettivi ci si trova dinanzi ad una visione ben diversa. Ripeto, per me sta diventando una figura importante e necessaria come il resto dello staff tecnico, come l’allenatore, il preparatore atletico o al dirigente. 

Quali sono i suoi obiettivi personali?  
“Inserirsi in ambito sportivo o ambito aziendale. Essendo uno sportivo da sempre, lo sport è un ambito che mi ha sempre affascinato. Vivere questa professione all’interno dei club mi dà la possibilità dall’interno di sviluppare un lavoro utile al raggiungimento degli obiettivi di squadra o dei singoli calciatori grazie agli stimoli giusti per esprimere al massimo le loro potenzialità e soprattutto con maggiore consapevolezza. 

 

 



 

 


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