Massimo Borneo (Fondazione Clinics R.Madrid) a LSW: "Deve cambiare la cultura calcistica"
Massimo Borneo, intervistato da Lo Sport Web

Ai microfoni di "Lo Sport Web" è intervenuto per un'intervista esclusiva Massimo Borneo, allenatore e responsabile nel Sud Italia della Fondazione Clinics Real Madrid.

Massimo Borneo: “La differenza tra Spagna ed Italia sta nella cultura e nella concezione del giovane”
Buongiorno Massimo. E' reduce da alcuni giorni trascorsi a Valdebebas con la Fondazione Clinics Real Madrid. Che esperienza è stata?
“Lavoro da tanti anni con la Fondazione Clinics Real Madrid ed aldilà dell'aspetto sportivo lavoriamo molto sui giusti valori da trasmettere ad i ragazzi. Le esperienze a Valdebebas sono sempre estremamente formative da un punto di vista calcistico, professionale ed umano. Apprendiamo le metodologie di allenamento utilizzate nelle giovanili del Real Madrid e le riproponiamo ad i nostri campus"
Ha avuto modo di confrontare le diverse metodologie di allenamento negli anni: il "giovane" come viene allenato in Spagna piuttosto che in Italia? Sono davvero così attenti nella gestione del talento?
“La vera differenza tra Spagna ed Italia sta nella cultura e nella concezione del ”giovane". Lì in viene considerato come un patrimonio da salvaguardare e tutelare, una risorsa per il futuro. Il Real Madrid ha 14 campi di allenamento per 18 categorie diverse del Settore Giovanile. In Italia purtroppo non vi è questa cultura ancora…"
Come mai, secondo lei, nelle varie Promozioni, Eccellenze e Serie D, non si investe su giovani locali ed italiani, prediligendo invece calciatori argentini, africani o dell'Est-Europa?
“Vi sono tantissime motivazioni, ma tutto parte dalla gestione e dagli investimenti nei Settori Giovanili e nelle scuole calcio. In Italia vi sono sempre meno ragazzi che dai Settori Giovanili arrivano a giocare nel professionismo ad alti livelli. Siamo costretti a fare scouting in Argentina, in Africa, nell'Est Europa, poichè non si predilige lavorare sui giovani italiani, concedendogli opportunità”
Massimo Borneo: " Tante scuole calcio son ideate per la ”quantità" e per fini economici"
In Basilicata, sua terra natia, vi è una buona gestione dei giovani? In campionati e leghe con pochi introiti economici, il Settore Giovanile non potrebbe aiutare anche economicamente alcune società?
"Pochi sono gli istruttori all'altezza, non conoscono bene i fondamentali di questo sport da poterli insegnare ad i ragazzi. Tante scuole calcio son ideate per la ”quantità" e per fini economici, non per garantire un servizio di “qualità”. I giovani vanno istruiti ed educati con tanta pazienza senza vincoli di tempo, aldilà dell'orario dell'allenamento. Le società, soprattutto dall'Eccellenza alla Serie A, dovrebbero investire tanto nei settori giovanili. Le scuole calcio non devono essere un luogo dove le famiglie parcheggiano i figli passivamente, ma devono svolgere un ruolo attivo nella formazione e nella crescita umana e sportiva dei ragazzi"
Come incentiverebbe l'utilizzo di giovani calciatori in categorie dilettantistiche? Servirebbe una riforma federale?
“Deve cambiare la mentalità e bisogna costruire strutture all'avanguardia innanzitutto, poi andrebbe incentivato l'impiego di calciatori u16 ed u18. Soltanto in Italia i ragazzi dell'u21 vengono ancora considerati “giovani”"
a cura di Emanuele Cantisani
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